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Eroi dei videogiochi contro gli agenti tossici

9 Gen

Roma, Italia — Greenpeace arruola tre eroi dei videogiochi per chiedere ai giganti dell’elettronica – Sony, Microsoft e Nintendo – di eliminare le sostanze pericolose dai loro prodotti. Master Chief, Mario e Kratos lotteranno alla conquista di un futuro libero da composti chimici tossici. Greenpeace invita i fan dei videogiochi a unirsi alla nuova sfida per consolle più verdi.

Il settore delle consolle è cresciuto del 15 per cento nel 2006, registrando una vendita di ben 62,7 milioni di unità con un fatturato annuo di 21 miliardi di euro. Nintendo, Sony e Microsoft dominano il mercato rispettivamente con quote di mercato del 42, 40 e 18 per cento. Anche se questi prodotti includono componenti comuni ai PC – ma con livelli più bassi di inquinanti – i produttori non hanno raggiunto alcun progresso riguardo alla riduzione del carico tossico dei loro prodotti.

Alcuni giorni fa Greenpeace ha lanciato sul web il video “Clash of the Consoles: Battle for the Future”. È un video indirizzato agli amanti dei videogiochi dove Master Chief di Microsoft, Mario di Nintendo e Kratos di Sony competono per il prezzo di una consolle più verde. Nel sito i fan possono comparare le rispettive console in merito a contenuto tossico, riciclaggio ed efficienza energetica, oltre che sostenere quella preferita per spingerla a diventare verde.

Questa iniziativa è parte della campagna di Greenpeace volta a spingere l’intero settore dell’elettronica ad andare oltre l’attuale legislazione ed eliminare le sostanze pericolose contenute nei propri prodotti. Grazie all’Ecoguida ai prodotti elettronici, produttori di cellulari e computer hanno già fatto passi avanti a riguardo.

In testa alla lista di Greenpeace ci sono i ritardanti di fiamma bromurati e la plastica in PVC, il cui impiego negli articoli di consumo può portare a un loro accumulo nell’ambiente e nei tessuti animali. I lavoratori impiegati negli impianti di produzione, o in quelli di riciclo, potrebbero essere i soggetti più a rischio.

In paesi come Cina e India i bambini sono impiegati presso i cantieri di demolizione per smantellare a mani nude prodotti elettronici usati nei paesi ricchi. E i fan delle consolle non devono permettere che persone della loro stessa età ma di altri paesi possano soffrire per il loro intrattenimento. Per vedere il video cliccare sul banner

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5xmille

Pechino “disgustosa” fa fuggire gli atleti olimpici

2 Ott

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Pechino “è un miscuglio di tempo atmosferico disgustoso e aria inquinata” e due campioni delle Olimpiadi di Atene 2004 annunciano che diserteranno alcune gare. L’etiope Kenenisa Bekele ad Atene ha vinto i 10mila metri ed è giunto secondo nei 5mila, ha il record del mondo in entrambe le specialità, ha vinto i campionati del mondo dei 10mila metri ad Osaka ad agosto, ma dice che a Pechino gareggerà “solo per una disciplina”. Da Shanghai, dove il 28 settembre ha partecipato al Grand Golden Prix nella gara dei 1.500 metri, spiega che lo ha deciso “soprattutto per le condizioni di Pechino”. E’ d’accordo con lui la compatriota Meseret Defar, medaglia d’oro olimpica nei 5mila metri donne, che pensava di partecipare anche alla gara dei 10mila. Ma ora dice che correrà solo i 5mila e che dovrà “cambiare in modo radicale gli allenamenti e le abitudini per prepararsi meglio per la difficile situazione prevista a Pechino”.

L’elevato inquinamento atmosferico di Pechino, insieme al caldo previsto ad agosto, preoccupano gli atleti, specie per le gare di resistenza. Al punto che Jacques Rogge, presidente del Comitato olimpico internazionale, ha già proposto di rinviare queste gare se il giorno della competizione le condizioni atmosferiche fossero “insopportabili”.

Gli esperti sono divisi tra chi ritiene preferibile stare un lungo periodo a Pechino per abituarsi alla situazione e chi arriverà all’ultimo momento “per non correre rischi”. Di sicuro, Bekele e Defar dicono che non verranno presto a Pechino.

Intanto sono iniziate oggi a Shanghai le Olimpiadi speciali per disabili mentali. In Cina almeno 13 milioni di persone hanno handicap mentali, ma per loro è difficile inserirsi in una società competitiva, mentre non pochi sono presto abbandonati dai genitori sempre più orientati al mito del figlio-unico perfetto. Ieri mattina il presidente Hu Jintao, visitando a Shanghai un centro di educazione per i disabili mentali, ha richiamato l’intera società a dare “più attenzione ai disabili” fisici e mentali.

Fonte Asianews