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Malawi: proviamo a muovere il culo grazie

8 Dic

malawi

Il protettorato britannico del Nyasaland, posto nel 1891, è divenuto Stato indipendente nel 1964 col nome di Repubblica del Malawi.

Dopo tre decenni di partito unico, il paese ha avuto le prime elezioni multipartitiche nel 1994, con una costituzione provvisoria divenuta definitiva l’anno successivo.

La forte corruzione delle istituzioni, la crescita della popolazione, la crescente pressione sulle terre coltivabili e la conseguente insicurezza alimentare, peggiorata dalle recenti siccità, e ulteriormente aggravata dall’alta e crescente incidenza dell’HIV/AIDS, sono tra i maggiori problemi attuali del paese.

Il Malawi, inoltre, è tra i paesi più altamente indebitati con l’estero.

L’economia è prevalentemente agricola, il 90% della popolazione vive nelle aree rurali in un paese in cui il 50% delle esportazioni sono legate al tabacco.

Sebbene negli ultimi anni la politica fiscale contro la corruzione è stata molto dura, le gravi siccità del 2005 e del 2006 hanno costretto il governo ad accrescere le imposte per sostenere la crisi economica.

Il Malawi vive dunque una grave emergenza umanitaria, una crisi complessa che necessita di un approccio integrato : è necessario mettere fine all’insicurezza alimentare e agire contro le cause di crescente vulnerabilità della popolazione, particolarmente delle donne e dei bambini.

Il Malawi infatti è uno dei paesi più poveri al mondo: il 42% della popolazione vive con meno di 1$ al giorno e il 65% delle popolazioni rurali vive sotto la soglia di povertà.

L’attuale crisi alimentare è accresciuta dall’alto indice di HIV/AIDS che colpisce il 14,4% della popolazione tra i 15 e i 49 anni, colpendo intere generazioni in età lavorativa e mettendole nell’impossibilità di lavorare una volta ammalate.

La Trasmissione dell’HIV da Madre a Figlio (TMF), inoltre, minaccia di contagiare tra i 20.000 e i 40.000 neonati ogni anno, attualmente oltre 83.000 bambini sotto i 15 anni sono sieropositivi.

Quasi un milione di bambini hanno perso uno o entrambi i genitori, la metà dei quali a causa dell’AIDS.
I servizi sanitari di base, sovraffollati per le crescenti malattie endemiche nel paese, sono compromessi dalla mancanza di infrastrutturestrumenti e medicine e dalla carenza di personale medico e paramedico.

I tassi di mortalità neonatale e sotto il quinto anno (112 e 178 per ogni 1,000 nati vivi rispettivamente) sono tra i più alti al mondo.

Malaria, diarrea, infezioni respiratorie acute e carenze nutrizionali sono tra le principali cause di mortalità infantile.

I tassi di mortalità materna sono quasi raddoppiati dal 1992: oggi più di una donna su cento muore di parto, uno dei tassi più alti al mondo.

Carenze di Vitamina A, ferro e iodio sono molto diffuse in tutto il paese.

Le percentuali di iscrizione alla scuola secondaria sono molto basse, in parte a causa della carenza di insegnanti, libri di testo e strutture sanitarie.
L’abuso, lo sfruttamento sessuale e il traffico di minori colpisce più di un milione di bambini del Malawi particolarmente le bambine, più vulnerabili e soggette alla discriminazione e alla violenza.

 

 

Adotta un progetto UNICEF in Malawi

 

Il Malawi è uno dei paesi per i quali i sostenitori italiani dell’UNICEF possono effettuare donazioni direttamente finalizzate alla “adozione” di un progetto specifico che l’UNICEF conduce nel paese. L’obiettivo di questo progetto è ridurre il contagio da HIV/AIDS, che ha un’indidenza molto forte nel paese.

Diversi cittadini, aziende e scuole italiani, attraverso il Comitato Italiano per l’UNICEF, stanno già offrendo il loro contributo.

Per saperne di più, visita le pagine dedicate all’adozione del progetto: “Fermiamo l’HIV/AIDS”

 Allora siamo sotto Natale cerchiamo di salvare le nostre coronarie con 2 fette in meno di cothechino, spendiamo anche pochi euro, ma con cuore

Emergenza Bangladeh: AGIRE lancia un appello

20 Nov

Save the Children, ActionAid, Terre des Hommes, VIS e WWF
unite nella risposta


AGIRE (Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze) debutta lanciando un appello di raccolta fondi a sostegno della popolazione del paese asiatico colpito dall’alluvione di venerdì scorso. I fondi raccolti serviranno a sostenere la risposta umanitaria di alcune tra le maggiori organizzazioni non governative italiane presenti in questo momento in Bangladesh: ActionAid, Save The Children, Terre des Hommes, VIS e WWF.

Più di 3 milioni di persone costrette ad abbandonare la propria abitazione, oltre 2.000 vittime accertate. Purtroppo i numeri del ciclone SIDR (di categoria IV) che la sera del 15 novembre ha colpito i distretti di Khulna, Baribal, Barguna e Mongola, in Bangladesh, sembrano destinati a crescere. Mano a mano che i primi soccorsi riescono a raggiungere le zone colpite da quello che comincia a rivelarsi come uno dei cicloni più devastanti degli ultimi anni, la memoria torna tragicamente indietro al 1991, quando un ciclone simile fece 143 mila vittime. E al 1971, quando purtroppo il bilancio del disastro si fermò a circa mezzo milione di morti.

Dalle notizie che ci arrivano direttamente dalle nostre organizzazioni presenti sul territorio – spiega Marco Bertotto, direttore di AGIREabbiamo un quadro, sempre più preoccupante di un Bangladesh davvero in ginocchio. Alcune stime non ufficiali parlano oramai di oltre 10.000 vittime e di molte decine di migliaia di feriti. Senza considerare il rischio delle epidemie che sembra essere molto concreto date le condizioni di devastazione nell’area“.

In totale, sarebbero un milione circa le famiglie colpite dal ciclone e oltre tre milioni di persone i senza tetto. A migliaia di persone sono stati già offerti i primi soccorsi, ma ben più ampi sono i bisogni sul terreno e molte zone sono ancora irraggiungibili. L’alluvione ha colpito scuole, edifici e strade, provocando inoltre un black out di oltre 36 ore. La quasi totalità del raccolto di riso è andato distrutto e assai gravi sono le conseguenze per l’ambiente. Un dramma di dimensioni assai peggiori è stato scongiurato dai meccanismi di prevenzione e dagli appelli dei rappresentanti delle associazioni umanitarie che, casa per casa, hanno avvertito del pericolo imminente invitando tutti ad evacuare le abitazioni.

A fronte di questa drammatica situazione, le organizzazioni non governative di AGIRE hanno deciso di lanciare un appello di emergenza per soccorrere le popolazioni colpite dal ciclone in Bangladesh. Con l’obiettivo di trasformare – come è nella missione di AGIRE – tanti gesti individuali in una risposta coordinata ed efficace.

Per offrire il proprio sostegno – in attesa che vengano attivati altri canali di donazione – è possibile collegarsi al sito www.agire.it, oppure chiamare il numero verde 800132870 . Nelle prossime ore, forniremo ulteriori aggiornamenti al proposito.

FINE DEL COMUNICATO

All’insegna del motto “uniti nella risposta” Action Aid, Save the Children, Terre des Hommes, VIS e WWF hanno deciso di unire le loro forze per intervenire in modo tempestivo, efficace e trasparente su questa situazione di emergenza che ha colpito il Bangladesh.. Cittadini, organizzazioni della società civile, media, enti locali e imprese – in risposta all’appello lanciato dalle 5 organizzazioni non governative – hanno l’opportunità di mobilitarsi in aiuto delle popolazioni colpite dalle emergenze.

Operando sul modello di analoghi “comitati emergenze” presenti in altri paesi europei – come il DEC (Disasters Emergency Committee) inglese – AGIRE assicura così una risposta rapida e di qualità. La sua forza risiede nella capacità di creare un vero e proprio “sistema-paese” per la risposta alle emergenze umanitarie, favorendo la più rapida ed efficace mobilitazione di tutti i settori della società italiana in una gara di solidarietà non competitiva.

Nelle prossime ore i partner di AGIRE (network televisivi, quotidiani nazionali, gruppi bancari, compagnie telefoniche, imprese private) si attiveranno per offrire visibilità all’appello e sostenere la comunicazione dei canali di erogazione, facilitando in questo modo la risposta concreta dei cittadini italiani.

I fondi raccolti – spiega Marco Bertotto – saranno utilizzati inizialmente per realizzare dei programmi di immediata risposta – che vanno dalla distribuzione di cibo, acqua e altri beni essenziali, all’assistenza sanitaria, al soccorso a rifugiati e sfollati. Nelle prossime ore definiremo con maggiore precisione il quadro di intervento, per comunicare ai nostri donatori la destinazione finale dei fondi raccolti“.

A garanzia della trasparenza del percorso di scelta degli obiettivi e dell’impiego dei fondi, AGIRE ha dato vita a un Comitato etico che vede affiancati nomi prestigiosi che vanno da Antonio Cassese (professore di diritto internazionale e presidente del tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia), a Nicoletta Dentico (Giornalista ed esperta di diritti umani. Attualmente è Policy and Advocacy Manager di Drug for Neglected Diseases, DNDI a Ginevra), da Margherita Hack (ordinaria di astronomia all’Università di Trieste) a Andrea Monorchio (professore ordinario presso la facoltà di Scienze politiche all’Università di Siena) da Gianni Rufini (esperto di aiuti umanitari) a Marco Vitale (economista d’impresa).

Per informazioni e interviste contattare l’ufficio stampa di AGIRE :
Alberto Bobbio 335 1097277
INC – Istituto Nazionale per la Comunicazione
Via G.B. De Rossi 10
00166 ROMA
www.inc-comunicazione.it
a.bobbio@inc-comunicazione.it

Save the children

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Serata Save the children

3 Nov

serata

Serata di Cabaret, musica e teatro per “Riscriviamo il Futuro”

Roma, giovedì 15 novembre, Teatro Olimpico, h. 21
Maurizio Battista, il famoso comico di Zelig, e il gruppo di 10 ballerini “Battito flamenco”, insieme per Save the Children!Un grande evento di solidarietà organizzato dall’associazione culturale PUNTOEACAPO, che sosterrà i progetti compresi nella nostra campagna “Riscriviamo il futuro”, volta ad assicurare l’educazione di qualità ad oltre 8 milioni che vivono in paesi in guerra entro il 2010.L’evento ha già ricevuto il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, dell’Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute del Comune di Roma, del SEI UGL (Sindacato emigrati/immigrati per l’integrazione – www.seiugl.it), e del Ministero della Solidarietà Sociale.L’Associazione Culturale PUNTOEACAPO si occupa di insegnare a scrivere e sostenere chi ha più bisogno, sostenere le arti e contribuire a sviluppare il talento in chi (ancora) lo ha nascosto. Ma anche eventi artistico-culturali, manifestazioni di piazza e laboratori di studio. Missione di PUNTOEACAPO è unire progetti di solidarietà e favorire l’espressione artistica, coniugando cultura e solidarietà.
Per maggiori info su PUNTOEACAPO: www.associazionepuntoeacapo.it

Save the children

Ciao a tutti

1 Ott

In questo blog voglio raccoglierere il possibile su come stiamo percorrendo l’ultimo miglio, il miglio verde non a caso, verde come dovrebbe essere la terra, ormai ridotto a color letame dal nostro egoismo, non si parlerà solo di natura, ma anche di fame e bambini soldato, Grazie a Save the Children, chi di voi abbia notizie o sia interessato a scriver sul blog mi avverta sarò felice di farlo entrare.

ciao Sandro